Assunta
(giovedì 13 gennaio 2011)
Categoria: Affetto
sono quì un pochino!
15:09 del 12-01-2011
Carissimi amici, ne aprofitto che la mia mamma dorme. Questa notte, ho dormito pochino, non per mio diletto come al solito, ma perchè mia madre più nervosa del solito non mi ha permesso di chiudere occhio, così nella solitudine della notte, sola con me stessa, seduta sulla mia poltrona in salotto, aspettando he mi chiamasse ancora, ho cominciato a pensare, io penso sempre!
I miei pensieri sono tanti e tali, che non mi lasciano tregua, si susseguono vertiginosamente e non si fermano mai. Il passato è il mio più ricorrente dolce tormento. Se dovessi paragonare la mia testa ad un contenitore, potrei pensare soltanto ad un enorme silos, di quelli enormi, mastodontici ed ermetici. Sono un'inguaribile romantica e se mi fanno un complimento, nonostante la mia età, mi lusinga ancora e sempre.
Se scavo profondamente nella mia memoria, fra le tante cose che spuntano fuori, riesco a ricordare persino i miei primi "grandi amori" e li voglio raccontare a voi. Ero bimba e mi piaceva tanto stare insieme ad un bimbo molto bello che si chiamava Alberto, era il figlio di un generale di istanza a Milano e per le vacanze venivano a Messina. La sua villa aveva una grande cancellata che si affacciava sullo stradone che percorrevo per raggiungere casa mia. Attraverso le inferriate lo guardavo sempre, finchè un giorno non attaccammo bottone. Diventammo grandi amici, ma sempre io al di quà e lui al di là del grande cancello, il nostro grande amore, si consumava, cosi! Diviso da un cancello. Passavamo ore ed ore a raccontare i nostri segreti di bambini innocenti. Poi ironia della sorte, suo padre fu trasferito e non vennero mai più a Messina. Quanto dolore provò il mio cuore tenero di bambina. Per i primi tempi quando passavo davanti al cancello, avevo sempre la sensazione, di vederlo arrivare da un momento all'altro di corsa dal viale che attraversava il suo giardino, ma questo non accadde mai più. Piano piano lo dimenticai, anche perchè il suo posto nel mio cuore fu sostituito da Salvatore, detto Turi, frequentavamo la stessa scuola ma non la stessa classe, anche lui ai miei occhi era bello, ma l'opposto di Alberto, educato e raffinato, Turi era un monello allegro e scanzonato. Suo padre gestiva l'osteria del circondario, fu grazie a lui, che vidi per la prima volta la tv, allora era in bianco e nero. Quanto gli volevo bene! Poi il destino amaro ancora una volta, mise alla prova il mio ( grande cuore innamorato) e questa volta, fui io con la mia famiglia a lasciare la Sicilia per sempre, destinazione Lombardia, lasciando li, in quell'osteria buia fra botti, calici e odore di vino puzzolente, il mio cuore e sopratutto il mio amore, del quale presto, non ricordai più nemmeno il viso. Potere dei sentimenti e della passione................
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beppe (Anonimo)
(venerdì 14 gennaio 2011)
Brava Assunta, fa tenerezza leggere queste cose, perchè in un modo o nell'altro ci siamo passati quasi tutti. Io avevo 13 anni nel retro della mia casa abitava una bambina di 11, il pomeriggio dopo scuola, io salivo sul mio terrazzo, lei sul suo e si abbassava le mutandine per farmi vedere la sua ardente giovinezza, io facevo altrettanto. Poi arrivò il giorno dell'emigrazione al nord e tutto finì. Ciao buonanotte.
Francesco
(venerdì 14 gennaio 2011)
Bellissima questa storia romantica vissuta della tua prima giovinezza. Penso che in molti di noi vive il ricordo dei primi amori da piccoli. La mia si chiamava Bianca: avevo otto anni, ma mi ricordo ancora il suo bel viso con i lunghi capelli neri e gli occhi splendidi, vivi e profondi di un nero infinito. Ma, come è capitato a te, anche lei si è trasferita e dopo un pò anch'io sono partito per l'Italia e non l'ho più rivista. Casi della vita, ma il ricordo resta sempre e comunque un bellissimo ricordo di vita vissuta senza malizie nè preconcetti. Grazie Assunta per queste reminescenze giovanili. Baci. Francesco.
Assunta
(venerdì 14 gennaio 2011)
1:25 del 13-01-2011
Ma Beppe! Cosa pensavi di fare da un balcone all'altro mostrando i tuoi gioielli? L'innocenza candida dei bambini e di una tenerezza senza pari, peccato che poi crescendo si perda quel candore, ma è la vita che è così. Si cresce e restano soltanto i ricordi di un bel tempo che fu.
Grazie per i complimenti a te e a Francesco. Buona notte e buon riposo con affetto e simpatia.
Ma Beppe! Cosa pensavi di fare da un balcone all'altro mostrando i tuoi gioielli? L'innocenza candida dei bambini e di una tenerezza senza pari, peccato che poi crescendo si perda quel candore, ma è la vita che è così. Si cresce e restano soltanto i ricordi di un bel tempo che fu.
Grazie per i complimenti a te e a Francesco. Buona notte e buon riposo con affetto e simpatia.
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